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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 24/6/2011 - Alberto Pollini e Vik Roma, un “matrimonio” intrigante

  
La mostra verrà inaugurata domani alla scuola primaria Galileo Galilei
Alberto Pollini e Vik Roma, un “matrimonio” intrigante

 

Si apre all’insegna dell’arte la festa dei santi patroni Pietro e Paolo, con l’inaugurazione della mostra allestita presso le scuole primarie Galileo Galilei di via Milano. Attesi il sindaco di Graffignana Marco Ravera, accompagnato dal presidente della Pro loco Pietro Galleani e dai primi cittadini dei comuni limitrofi, invitati anche il presidente della Coldiretti Carlo Franciosi e il vice presidente della Provincia di Lodi Claudio Pedrazzini. Ma i veri protagonisti dell’iniziativa saranno i due artisti in mostra, Alberto Pollini e Vincenzo Roma. Graffignanino doc, docente presso la Scuola d’arte Bergognone di Lodi, Pollini ha scelto di esporre 15 opere tratte dalla sua collezione di dipinti su alcantara, un supporto abbastanza insolito in grado però di regalare notevoli effetti cromatici alle intuizioni artistiche di questo autore. «Ho cominciato a dipingere su alcantara circa 20 anni fa - racconta Pollini -, ero impiegato in un’azienda che lavorava questo tipo di materiale e qualche volta mi capitava di portare a casa degli scampoli». All’epoca Pollini dipingeva già da una ventina d’anni ed era noto nel circuito artistico locale per le sue nature morte e le sue eleganti teste di cavallo, realizzate a olio su tela. Quando invece lavora con l’alcantara utilizza colori acrilici, per dare vita a composizioni pittoriche astratte, giochi di colori e segni che si sviluppano a partire dal centro: «Parto sempre da una terna di colori primari, poi, man mano che procedo verso la periferia del dipinto, li mescolo seguendo il mio istinto. Per stendere utilizzo anche i piedi: è un modo per dare ai miei lavori un’impronta personale, nel senso letterale del termine». Anche le opere del secondo artista in mostra - lo scultore milanese Vincenzo “Vik” Roma - denotano una cifra stilistica molto singolare ma, a differenza dei lavori di Pollini, rientrano nel campo del neo-figurativo. Figure femminili, teste infantili, personaggi sacri realizzati nei più diversi materiali - legno, terracotta, ferro, bronzo e tufo pugliese, terra d’origine di questo artista trasferitosi a Milano nel 1969. «Scolpisco e dipingo da più di quarant’anni - spiega Vik Roma -, ho realizzato opere molto diverse fra loro, ma che hanno tutte un comun denominatore: spingere le persone alla riflessione, rendere immediatamente visibili temi come la violenza, la solitudine, l’arroganza, con l’obiettivo di creare maggior consapevolezza intorno a questi temi». Per l’esposizione graffignanina, Roma ha riservato il meglio della sua produzione più recente, fra cui una scultura raffigurante la Contessa di Castiglione (premiata con una targa d’argento a una recente mostra promossa dal Circolo della Stampa di Milano), «un personaggio controverso di un periodo storico controverso», ovvero il Risorgimento italiano. L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 18 di domani, sabato 25 giugno, e resterà aperta anche nella giornata di domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Silvia Canevara


 

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